Tordo bottaccio
Copyright © 1999-2000 Baldovino Midali
Già i romani ne decantavano le qualità.
Mentre in primavera e in estate predilige una dieta a base di lumachine, vermi, ragni, insetti vari e loro larve, nelle altre stagioni ama cibarsi anche di bacche di ogni tipo e di frutta.
Già a marzo si sentono, nelle vallate alpine, gli echi dei melodiosi canti nuziali dei maschi, mentre la femmina è impegnata nella costruzione del nido, molto ben curato, compatto, a coppa profonda, finemente imbottito e posto non molto in alto su una conifera, vicino al tronco o alla biforcazione di un ramo.
Vengono deposte in genere 4-5 uova, che sono covate dalla femmina per 12-13 giorni; la crescita è veloce in quanto entrambi i genitori provvedono assiduamente alla ricerca del cibo e in 2 settimane i piccoli sono in grado di lasciare il nido e dopo altri 15 giorni sono autonomi; le covate sono generalmente 2.
I tordi sono molto prolifici e possono fare anche 3 covate all’anno, mentre la presenza nel nido di 2 o 3 uova solamente indica che la coppia è anziana o in cattiva salute.
Verso l’autunno, quando inizia il movimento migratorio, si disperde un po’ dovunque e lo troviamo abbondante nelle zone collinari e anche in pianura.
Nella fascia alpina e prealpina è abbondante all'epoca del passo, concentrato a fine settembre-prima decade di ottobre, e ricompare in primavera quando risale al nord per il periodo riproduttivo; durante la migrazione si muove di notte e all'alba si riposa in luoghi boschivi e riparati dove ricerca il cibo per recuperare le energie indispensabili ai grandi spostamenti.
Per il suo canto melodioso è stato decantato da grandi poeti e scrittori fin dall'antichità.
Negli ambienti boschivi che frequenta è predato dai rapaci di basso volo, in particolare dallo sparviero, che lo insegue con spettacolari voli anche tra il fitto della vegetazione.
Nome scientifico: Turdus philomelos
Nome dialettale: Dort, durt, durt teresì, sep, sip, teresì, turd.
Lunghezza: 21-23 cm.
Peso: 70-80 g.
GALIZZI FLAVIO
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