Volpe

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La sua fama non ha confini così come la sua astuzia e la sua furberia sono proverbiali, tanto che è certamente la più conosciuta tra tutti i nostri mammiferi selvatici. Diffusa in tutta Europa, è presente anche in tutto l'emisfero boreale, dal nord America all'estremo oriente.

Nonostante le sue corte zampe, la volpe ha un andamento, sia al trotto che al galoppo, elegantissimo, distinguendosi per l'armonia dei movimenti e per la notevole velocità che può raggiungere.

È un animale tipicamente solitario e in parte territoriale, che tiene molto alla sua privacy e pattuglia, attraverso misteriose linee guida, tutto il territorio nei pressi del suo rifugio, marcandolo, ai confini e all'interno, con lo sfregamento delle ghiandole anali, che emanano un forte odore di mandorla, sui tronchi degli alberi.

Per quanto riguarda i territori di caccia, essi possono anche essere condivisi con altre volpi o altri predatori, che però la volpe evita accuratamente di incontrare.

Gli odori sono il loro mondo e la loro guida, e la vista acuta, con il suo udito finissimo, le permettono di muoversi e spostarsi con sicurezza nel proprio territorio anche di notte

La sua tana, spesso ricavata utilizzando e riadattando quelle dei tassi o dei conigli selvatici, segue generalmente uno schema piuttosto complicato, poiché oltre all'ingresso principale, che conduce ad un'ampia camera per l'allevamento dei cuccioli, situata piuttosto in profondità, può presentare più uscite secondarie di emergenza e cunicoli di aerazione.

A volte comunque può allevare i piccoli anche in grotte profonde, in anfratti rocciosi ben protetti o nel fitto della boscaglia.

Il periodo degli amori cade verso la fine di gennaio e in febbraio, e in questi mesi l'istinto all'accoppiamento è molto forte, spingendo i maschi anche a lunghissimi trasferimenti e possiamo trovarne anche più di uno che corteggiano una femmina in calore; tale situazione porta inevitabilmente a scontri e combattimenti anche pericolosi.

La gestazione dura circa due mesi, per cui i piccoli, in genere da tre a sei, vengono alla luce verso la fine di marzo o in aprile e si nutrono del latte materno per un alto mese.

Caccia preferibilmente roditori, tra i quali spiccano per l'elevatissimo numero i topi, poi, a seconda delle stagioni, troviamo nella sua dieta un po' di tutto, dai grossi insetti alle rane, ai conigli selvatici, ai leprotti, alle carogne, perfino ai piccoli di capriolo, che fortunatamente si difende dalle sue insidie per il fatto che i piccoli appena nati non emanano, proprio a scopo di difesa, alcun odore, per finire alla frutta, che non trascura in nessuna stagione. In situazioni favorevoli, come nei piccoli torrenti di alta montagna, essa caccia anche le trote, quando le rinviene isolate in piccole pozze con acqua bassa.

L'unico problema reale che rappresenta, se le concediamo le ormai rare scorribande sanguinarie nei pollai, quasi scomparsi, è quello della rabbia silvestre, di cui è stata il principale diffusore a livello europeo e che pare comunque oggi essere abbastanza sotto controllo.

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